Se ad affascinarvi non basta la natura suggestiva e incontaminata. Se i richiami all'arte, alla storia, alle tradizioni non sono sufficienti a portarvi fin quassù. Se non è di un'atmosfera rilassata e rigenerante che sentite il bisogno, saranno certamente le suggestioni esoteriche di cui è ammantato questo luogo a smuovervi e incuriosirvi.
Stiamo parlando di Rosazza, piccolissimo comune della Valle Cervo, uno dei luoghi meno popolati d'Italia (con quelli che durante l'inverno sono meno di 100 residenti stabili), ma anche uno dei borghi più misteriosi, per via della sua storia curiosa e affascinante.
Viottoli, porticati, cortili, bizzarre architetture e simboli massonici sparsi qua e là fanno di Rosazza un luogo pieno di fascino, che non per niente ha attirato recentemente l'attenzione dei media nazionali, dal canale Focus alla trasmissione Voyager di Rai2, ed è stato inoltre set della produzione stellare "The broken key" con attori del calibro di Christopher Lambert, Rutger Hauer, Geraldine Chaplin, William Baldwin, Franco Nero e Kabir Bedi.
Federico Rosazza, il filantropo visionario
È proprio la figura del Conte Federico Rosazza, da cui il borgo prende il nome, ad aver ispirato la storia di "The Broken Key"; Senatore del Regno, membro della Giovane Italia mazziniana e anche Grande Maestro della Massoneria di Biella, pare che proprio a Rosazza, e più precisamente nella torre comunale, tenesse le sue riunioni segrete.
La vita di Federico Rosazza fu segnata da due eventi nefasti, la morte della moglie prima e quella dell'unica figlioletta poi, in seguito ai quali iniziò ad avvicinarsi al mondo dell'occulto.
Fu questa sua suggestione verso l'esoterismo a condizionare la ristrutturazione del borgo negli anni '70 dell'Ottocento, con operazioni che allora sollevarono ben più di una critica: come lo smantellamento del cimitero e la demolizione della vecchia chiesa, per costruirne una nuova discostandosi dai canoni cristiani. Il tutto costellato da simboli esoterici e massonici, come le molte rose scolpite nella pietra oppure la scala a pioli bianca, nota come simbolo di collegamento all'aldilà, punto di contatto tra terra e cielo, incastonata nell'acciottolato della piazza di fronte alla casa parrocchiale.
Caratteristiche sono anche le molte fontane pubbliche, che il Conte Rosazza volle edificare per portare l'acqua ovunque nel paese, e che sono dette "parlanti" perché, oltre alla voce dell’acqua, si rivolgono a colui che si disseta con frasi scolpite nella pietra.
Una visita tra natura e mistero
Un insieme di elementi originali incastonati in un paesaggio straordinario, ai margini di un torrente impetuoso e leggendario (il torrente Cervo), fan sì che chiunque si dedichi a una passeggiata lungo le vie del borgo di Rosazza non possa restare indifferente a quell'aurea magica e ultraterrena che emanano le sue pietre scolpite e le sue architetture ricercate.
Insomma, che siate più o meno sensibili ai richiami all'ultraterreno, il borgo di Rosazza con le visionarie realizzazioni del suo facoltoso filantropo e la natura circostante che domina incontrastata meritano certamente una visita: non ne rimarrete delusi!